
Da un interessante webinar di Job farm, abbiamo estrapolato una sintesi che può essere un utile guida di riferimento per chi approccia il mondo della comunicazione digitale.
Vediamo i possibili scenari futuri grazie ad una ricerca effettuata da Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano, che riunisce oltre 400 aziende, dalle multinazionali alle PMI.
Tutti sperano che l’emergenza di questi giorni e la situazione in cui ci troviamo, passi in fretta e senza lasciare ulteriori ferite. Al momento, purtroppo, non possiamo sapere i reali impatti che tutto ciò avrà, non solo sull’economia del nostro paese e di tutto il mondo, ma su l’intera società. Siamo tutti chiusi in casa e questa è l’unica certezza che abbiamo, anche se ci domandiamo cosa accadrò dopo. Quasi sicuramente tutto cambierà: la nostra vita, il nostro lavoro e tutto il mondo aziendale. La velocità sta aumentando; una settimana oggi, vale come tre mesi prima dell’arrivo della pandemia Covid-19. Basti pensare alle mascherine: vederle in giro, all’inizio, era strano, poi, vederle indossate da alcune persone ancora di più e, adesso, chi non le indossa non viene ben visto. Tutto ciò che ci circonda sta diventando la normalità in tempi molto rapidi. Il mondo è in lockdown e quindi si comincia a pensare a soluzioni nuove e nuovi servizi. Molte delle pratiche adottate in questi mesi rimarranno e lasceranno il segno, permettendo di fare un salto avanti al nostro paese. Ad esempio, come lo smart working, che definitivamente sdoganato, diventerà una grande opportunità per conciliare vita privata e lavoro soprattutto per le donne, che hanno ancora il carico familiare maggiore e prima dovevano rinunciare alla carriera o anche solo all’impiego, per l’impossibilità di affidare ad altri la cura dei bambini, soprattutto quelli molto piccoli. L’importante sarà cogliere le sole cose positive, per evitare che la crisi economica si aggravi. Ogni giorno vengono mostrati dati, statistiche, numeri, previsioni e trend difficili da interpretare. Il mondo del business e dei consumi sta cambiando radicalmente e le aziende si stanno adeguando a tutto ciò per aprirsi alle nuove opportunità e a questo nuovo mondo. Tutto questo, non tra qualche anno, ma nel giro di due, tre mesi. Sono gli effetti della globalizzazione, in questo caso scatenata da una pandemia con effetti realmente globali su tutto il pianeta. Tutti i servizi ed i prodotti che facilitano la vita rispettosa del distanziamento sociale saranno quelli che funzioneranno. Non tutte le industrie ripartiranno insieme, il turismo e la ristorazione, molto probabilmente, per ultime. Vincerà chi inventerà nuovi format: come ristoranti con tavoli a distanza o il take away, ma, anche, convegni che si trasformano in webinar. Più connessione, più internet, il sito web diventerà la vetrina indispensabile, sarà tutto più digitale. Chi si avvicina al mondo del lavoro deve puntare sui settori industriali che hanno soluzioni per la nuova società post Covid-19. Ci saranno rischi, ma anche opportunità.
#iorestoacasa. Tutti stanno imparando a lavorare e studiare da casa, via ai webinar e alle video call, alle chat. Questa pandemia ha cambiato molte cose ed abitudini, alcune di queste, resteranno anche dopo questa emergenza. Le vendite ed i consumi degli alimentari sono aumentati con incrementi a due cifre, ma per il consumo domestico. Quindi, ne beneficiano le aziende che offrono servizi per i consumatori che restano a casa ad esempio chi vende macchine del caffè con capsule, di tutte le dimensioni, anche nella formula comodato gratuito.
Un dato molto interessante, ricavato da una ricerca di Netcomm, ha mostrato che, in questi mesi, su un campione di 400 aziende, il 71% afferma di aver acquisito nuovi clienti, senza, però, constatare un aumento delle vendite. Questo dato può voler significare come molte aziende stiano acquisendo un nuovo pubblico che, solo a causa del lockdown, ha deciso di affacciarsi al mondo degli acquisti online tramite internet. Per cui, nonostante l’Italia e gli italiani facciano un po’ piu fatica, rispetto ad altri paesi, ad utilizzare i servizi di rete per gli acquisti, probabilmente questo gap è destinato a colmarsi. Per questa ragione, l’e-commerce in Italia sta aumentando, mostrando numeri particolarmente impensabili soltanto nel mese di gennaio.
Il 60% della popolazione del pianeta usa Internet. Nei paesi piu evoluti si supera il 90% di tempo speso online (in Italia 6 ore al girono). Il canale che cresce è l’online. Le aziende che in questo momento hanno buoni canali di e-commerce stanno vendendo e sono in grado di attutire meglio il colpo inferto dal coronavirus. Un dato molto grave e al contempo interessante ci dice che solo il 10% delle aziende italiane dispongono di un e-commerce. Al restante 90% converrà attrezzarsi per implementarlo nel più breve tempo possibile. Quindi, molti progetti futuri si baseranno sulla creazione di servizi di e-commerce intuitivi o app, realizzati per le esigenze dei giorni che stiamo vivendo. Partirà un’industria nuova, dove molte aziende baseranno il loro business su una comunicazione più digitale, con campagne di email marketing o display e sull’e-commerce.
Molte persone, prima di acquistare qualunque servizio o prodotto offline, valutano ormai le recensioni online e non solo per viaggi o vacanze, ma anche per auto ibride ed elettriche, assicurazioni, buoni pasto e carte carburante. Quindi ormai tutto viaggia tramite internet ed è diventata improcrastinabile la necessità di avere la propria vetrina, un sito web performante, database per contattare potenziali nuovi clienti e agenzie di comunicazione digitale in grado di fornire supporto qualificato, anche sui social networks e infrastruttura informatica adeguata.
L’e-commerce sarà, molto probabilmente, il percorso da seguire per il business del futuro.
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